Vi ricordate di
quando vi avevo detto che avrei portato “It” al mare per due
settimane nella speranza di terminarlo con l’aiuto di un po’ di
pace e tranquillità? Ecco, ci ho messo quasi un mese a finirlo, ma
alla fine ce l’ho fatta e… ne sono rimasta leggermente delusa. Mi
è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire, nonostante questo sia uno
dei libri più popolari. E’ la prova che più conosciuto, non è
sinonimo di più apprezzato o più riuscito. Ho letto solo un altro
dei suoi lavori, “The Shining” e ricordo di aver avuto la stessa
precisa sensazione e la cosa che più mi colpisce è che ho
apprezzato molto di più entrambi gli adattamenti cinematografici.
Non credo dipenda dallo stile di scrittura, ma sicuramente qualcosa,
per me, non funziona. Possiedo questo libro da più di tre anni, l’ho
comprato e abbandonato sullo scaffale. Mi spaventava e non perché si
tratta di un libro horror ma per la mole che mi intimidiva parecchio.
Ma alla fine ho affrontato le mie paure ( per restare in tema ) e
l’ho cominciato con emozione e finito con un senso di liberazione.
Per quanto mi
riguarda, la trama è abbastanza complessa e ci ritroviamo a seguire
due diverse linee temporali: la Derry dell’alluvione del 1958, dove
tutto ha inizio con l’assassinio del piccolo Georgie Denbrough e i
nostri protagonisti sono solo degli undicenni atipici, un po’
sfigati, dei perdenti; e la Derry del 1985 in cui i nostri
protagonisti, ormai adulti con delle responsabilità, case, famiglie
lavori, tornano nella loro cittadina in memoria di una promessa fatta
da bambini: quella di ritornare qualora “It” - un mostro che ogni
ventisette anni attacca i bambini di Derry – faccia lo stesso.
Mr. King gioca molto
con la paura e un clown, beh, a me spaventava persino Ronald McDonald
e probabilmente mi spaventerebbe ancora oggi se non l’avessero
eliminato da ogni fast food. Non so se l’idea che mi sono fatta di
“It” corrisponda anche all'immaginario collettivo o si avvicini
vagamente al messaggio che l’autore voleva far passare, ma io ho
associato “It” alla paura stessa, una presenza primordiale, vaga,
mutabile in grado di attanagliarci in qualunque momento. “It”
decide di mostrarsi ai bambini perché sono più malleabili, più
facili da circuire e irretire, proprio perché possiedono più
fantasia e immaginazione e sono inclini a credere in più cose, sia
questa la fatina dei denti o il mostro dentro l’armadio/sotto il
letto. King stesso spiega che le paure dei bambini sono più solide e
definite, mentre quelle degli adulti sono vaghe, più inconsistenti e
poco pratiche da incarnare. Lo trovo molto realistico.
La lettura è molto
scorrevole e all'inizio del romanzo ho trovato mole scene
inquietanti che mi hanno tenuta incollata al libro, mantenendo attiva
la mia curiosità. Tuttavia, una volta capito il meccanismo e
l’allungamento del brodo attraverso scene totalmente inutili al
fine della vicenda o di scene esageratamente dettagliate ( e di nuovo
inutili alla fine della vicenda ), la lettura per me ha risentito
molto e ho rallentato, le ultime 400 pagine sono state una vera
sofferenza e più ci avvicinavamo alla risoluzione della storia meno
mi veniva voglia di continuare. So che i finali di King non sono il
suo punto forte, io volevo solo che questo libro finisse, non mi
importava in che modo, volevo solo leggere la parola fine.
Molti elementi mi
hanno lasciata perplessa. Dalla perplessità sono passata al
raccapriccio e al disgusto: non ho trovato giustificazioni per la
violenza gratuita e la tortura degli animali, per il fatto che un
ragazzino uccida un fratellino in fasce e soprattutto non c’è
alcuna giustificazione che tenga per la scena sessuale che lega i
nostri protagonisti. Una gang – bang a undici anni è inspiegabile.
Io capisco che cercassero un modo per riunirsi, trarre coraggio e
conforto gli uni dagli altri, ma rifiuto di credere che una mente
brillante in grado di creare un rito per sconfiggere un mostro non
sia riuscito a trovare un altro modo. Io ho trovato la scena molto
disturbante e senza senso.
Il personaggio più
riuscito del libro è sicuramente “It”. Stephen King ha creato un
mostro singolare e ha strutturato la sua personalità in modo
eccelso. Per quanto riguarda gli altri personaggi, a me sono piaciuti
un po’ meno. Nell'insieme si amalgamano bene, ma presi
singolarmente sono insipidi, non suscitano simpatia, né empatia. Non
so se questo fosse proprio l’intento dell’autore, farceli
immaginare come un’unica portentosa forza in grado di sconfiggere
la minaccia e in questo caso l’esperimento è riuscito molto bene.
Sicuramente non ho
intenzione di abbandonare gli scritti di King dopo solo due romanzi,
ma spero vivamente che la mia esperienza di lettura migliori e che
possa apprezzare di più i suoi lavori. Se avete qualche romanzo di
King che vi è piaciuto particolarmente e che vi sentireste di
consigliare, fatemelo sapere nei commenti! Nella mia libreria per ora
è presente “Insomnia” che conto di leggere entro quest’anno.
★★★★☆
Titolo: It
Autore: Stephen King
Casa editrice: Pickwick
Pagine: 1315
Prezzo di copertina: 12,90 euro
Se non ti è piaciuto né "Shining" né "It", forse è proprio Stephen King che non ti piace... E' una questione di gusti. "Insomnia", a questo punto, non è proprio la miglior scelta per dargli un'ultima chance.
RispondiEliminaSecondo me, potresti invece provare con qualcosa di non horror, come i suoi libri scritti con lo pseudonimo di Bachman, come "La lunga marcia", che sono distopici. Ciononostante richiedono un certo stomaco... Se no "Stagioni diverse" o una delle sue collezioni di racconti. King è molto bravo nelle short stories, forse più che nei romanzi.
Non è che non mi piaccia, solo non mi entusiasma come credevo. Il contenuto interessante c'è, è lo sviluppo che mi rende difficile apprezzarlo. Ci sono veramente troppi dettagli inutili, scene che con il filone principale non c'entrano nulla e sembrano essere messe lì, perché due pagine rendono il libro un po' più lungo...boh. Ho preso in considerazione Insomnia solo perché l'ho ottenuto da uno scambio quando mi ero presa bene a recuperare tutti i libri di King e non vorrei spendere soldi per un autore che non mi fa impazzire. Magari aspetterò qualche super offerta, o farò una capatina da Libraccio.
EliminaCome sempre ti ringrazio del commento, ma soprattutto dei preziosi consigli!
Buone letture! :)
Capisco il tuo punto di vista, è che quella cosa di inserire scene apparentemente poco utili all'economia del romanzo o perdersi nella presentazione dei personaggi andando a divagare è proprio tipicamente King. E' tipo uno dei suoi marchi di fabbrica! :)
EliminaPer questo ti consigliavo i racconti. Brevi e al sodo. Soprattutto le prime collezioni ti piaceranno. Prova "A volte ritornano" se vuoi horror. Sono certa che lo troverai usato a molto poco...
Proverò sicuramente a seguire i tuoi consigli, sia mai che riesca ad apprezzarlo di più con scritti più corti!
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