Passa ai contenuti principali

RECENSIONE | L'insana improvvisazione di Elia Vettorel - Anemone Ledger

Prima di iniziare con la recensione vera e propria, mi sembra doveroso fare una premessa: non sono solita accettare libri autopubblicati o di scrittori emergenti per due semplici motivi: spesso le proposte ( mal formulate ) non rispecchiano i miei gusti letterari e di conseguenza non mi va di investire del tempo prezioso a leggere qualcosa che di principio finirebbe per non piacermi. Quando l’autrice – Anemone Ledger, giovanissima – mi ha contattata, in principio sono stata molto restia ad accettare. Ho fatto qualche ricerca su di lei e sul libro, ma le informazioni sono molto scarse, tuttavia le poche recensioni che ha ottenuto sono tutte molto positive e ciò mi ha convinto a buttarmi in un genere letterario di cui so poco e di cui leggo poco.

Elia Vettorel ha un padre che lo desidera molto e una madre che non lo desidera affatto. Potenzialmente potrebbe vivere una vita felice, ignaro dei meccanismi che guidano la sua famiglia se non fosse che all’età di un anno viene abbandonato in un “carcere per bambini” e ciò farà di lui un vero e proprio orfano. Elia è un bambino singolare: capelli arancio carota e una spruzzata di lentiggini gli attribuiscono subito il nomignolo di “catora marcia”. Vezzeggiato dai compagni ed emarginato, Elia reagisce chiudendosi in sé stesso e creando un amico immaginario su misura, Finn, che possa comprenderlo e consigliarlo e, in un certo senso, guidarne le azioni. La vita del protagonista non migliora affatto quando Aurora, la madre biologica, torna a riprenderlo e anzi, sarà proprio da qui che il tracollo psicologico di Elia avrà inizio portandolo attraverso una serie di insane improvvisazioni a compiere un atroce atto finale.

Elia Vettorel è un personaggio molto complesso. Se il lato fisico svantaggia un primo approccio, ben presto la sua psiche si rivelerà una croce a tutti gli effetti e determinerà il suo declino come persona. Fin da piccolo, Elia ci viene presentato come un bambino turbato, irrequieto e autolesionista, incline alla violenza. Crescendo questi suoi lati si accentueranno ulteriormente facendogli a poco a poco perdere qualsiasi parvenza di umanità.

La madre ha un ruolo dominante in tutto il corso del romanzo. Questa figura titanica, portatrice di vita, che noi siamo abituati a vedere come un porto sicuro, per Elia sirivela in realtà una sventura e incide profondamente sulla sua mente e sulla sua felicità. Aurora è una donna giovane, sola e molto bella ed Elia si ritroverà a fare pensieri oscuri e atti osceni intravedendo le sue forme o anche solo pensandola. Aurora è una macchia, un’ombra che oscura la vita di Elia che intreccerà con lei un legame distruttivo. Lo stesso legame è rintracciabile con le suore dell’orfanotrofio, le tante madri surrogate che si occupano della sua educazione, ma che presto perdono coraggio e lo lasciano allo stato brado, innescando in lui sentimenti di odio che sfociano in violenza.

Per tutto il romanzo, si ha la sensazione che Elia non abbia via d’uscita, che sia già destinato, che i semi della distruzione stiano germogliando in lui portando ad un’unica possibile conclusione. Ogni sua improvvisazione, chiamiamola pure decisione, risulta essere negativa e portare a conseguenze altrettanto negative.

Un’altra figura da analizzare è il padre. La storia di quest’uomo, seppure secondaria, è assolutamente raccapricciante. La violenza che lo accompagna è terrificante e terrificanti sono le foto sorridenti delle sue vittime, tutte bambini, incorniciate sul muro del suo salotto. Non so se qualcuno abbia già fatto questo parallelismo, ma il tritacarne in cantina mi ha ricordato moltissimo “Il diabolico barbiere di Fleet Street” e i famosissimi pasticci di carne di Mrs Lovett.

Ad Anemone Ledger do anche l’atto della credibilità. In questo romanzo non c’è nulla che sembri forzato, le atmosfere sono sufficientemente buie per il genere e il resoconto della vita negli orfanotrofi mi sembra credibile. Così come mi sembrano credibili le storie dei due personaggi principali.


L’insana improvvisazione di Elia Vettorel è sicuramente un horror psicologico, ma possiamo associarlo anche una fiaba dark che riprende le migliori tradizioni del genere. Se cercate un romanzo dove la follia sia il filo conduttore sicuramente mi sento di consigliarvelo caldamente. Non avevo alte aspettative e quindi sono rimasta sorpresa piacevolmente.  



Titolo: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
Autore: Anemone Ledger
Casa Editrice: Elison Publishing
Pagine: 168
Prezzo di copertina: 13,50 euro ( cartaceo ) 3,99 euro ( ebook )


Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione | It - Stephen King

Vi ricordate di quando vi avevo detto che avrei portato “ It ” al mare per due settimane nella speranza di terminarlo con l’aiuto di un po’ di pace e tranquillità? Ecco, ci ho messo quasi un mese a finirlo, ma alla fine ce l’ho fatta e… ne sono rimasta leggermente delusa. Mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire, nonostante questo sia uno dei libri più popolari. E’ la prova che più conosciuto, non è sinonimo di più apprezzato o più riuscito. Ho letto solo un altro dei suoi lavori, “ The Shining ” e ricordo di aver avuto la stessa precisa sensazione e la cosa che più mi colpisce è che ho apprezzato molto di più entrambi gli adattamenti cinematografici. Non credo dipenda dallo stile di scrittura, ma sicuramente qualcosa, per me, non funziona. Possiedo questo libro da più di tre anni, l’ho comprato e abbandonato sullo scaffale. Mi spaventava e non perché si tratta di un libro horror ma per la mole che mi intimidiva parecchio. Ma alla fine ho affrontato le mie paure ( per restare in ...

#RECENSIONE | IL MONDO PERDUTO - ARTHUR CONAN DOYLE

In un afoso pomeriggio di fine maggio mi sono finalmente decisa a soffiare la polvere via da un volumetto che vegetava sui miei scaffali da molto tempo. Sto parlando di “ Il mondo perduto ” del geniale Arthur Conan Doyle , ottenuto in scambio su Bookmooch ( n.b. per chi ancora non lo sapesse si tratta di una piattaforma che permette di scambiare libri e far trovare loro una casa più appropriata e lettori più amorevoli e di riceverne altrettanti in cambio. Oltre a Bookmooch, esiste anche Acciobooks , dalla grafica semplice e intuitiva e su cui si possono fare dei veri affari, vi invito ad iscrivervi e a provare! ) “ Il mondo perduto ” è forse l’opera più celebre dello scrittore inglese dopo le notissime avventure del detective londinese Sherlock Holmes. Scritto nel 1912, quindi più di un secolo fa, presenta evidenti limiti narrativi, ma questo non compromette comunque la godibilità del romanzo. Il libro narra le vicende di una piccolissima spedizione scientifica commi...

RECENSIONE | DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA - R. YATES

Disturbing the peace, Minimum Fax,  Novembre 2014, 285 pagine, 12 euro. “I segni dell’autodistruzione sono in quest’uomo fin dall’inizio.” Ho sempre voluto approcciarmi a Richard Yates e al suo stile crudo e autentico nel rappresentare le controversie del sogno americano e Libraccio me ne ha dato l’opportunità piazzandomi sotto il naso Disturbo della quiete pubblica a metà prezzo. È forse la sua opera meno riuscita e meno amata, ma che ha costituito per me un ottimo punto di partenza e il principio di una speranzosa ascensione nella sua bibliografia ( Revolutionary Road , da cui è stato tratto l’omonimo film con Leonardo di Caprio e Kate Winslet; Undici solitudini ; Easter Parade e i suoi romanzi minori tutti riesumati e riediti da Minimum Fax in una veste grafica magnificamente minimalista e curata). Yates scrive bene: lo si può amare, lo si può odiare, ma non si può dire il contrario. Siamo nell'America degli anni 60, Kennedy è presidente, il fervente benessere...